Lo ripeteremo fino alla nausea: che tu lo ami o lo detesti, WordPress è da almeno dieci anni il CMS più importante e popolare al mondo. Fa girare oltre il 40% dei siti web, vanta migliaia di temi e di plugin, è senza ombra di dubbio il leader assoluto del suo settore. Non ce n’è per nessun altro. Fine!

Ma non tutti sanno che ne esistono due versioni principali: WordPress.org, la versione open-source che ti dà completa libertà di personalizzazione (ma devi gestire da solo hosting e dominio), e WordPress.com, la versione commerciale gestita da Automattic, che offre piani gratuiti e a pagamento.

Bene, negli ultimi giorni si sono diffuse indiscrezioni su una disputa che sta letteralmente scuotendo il mondo WordPress. Il protagonista? Matt Mullenweg, il fondatore di Automattic, che ha puntato il dito contro WP Engine, un’azienda specializzata in servizi di hosting per siti WordPress. E non è stata una semplice critica, Mullenweg ha parlato di WP Engine come di un vero e proprio “cancro” per WordPress.

Perché Matt Mullenweg ce l’ha tanto con WP Engine?

Per farla breve, Mullenweg accusa WP Engine di sfruttare la popolarità di WordPress senza contribuire davvero al suo sviluppo. WordPress è nato come progetto open-source, con l’idea che chiunque possa contribuire a migliorarlo, ma secondo Matt, WP Engine non ha mai dato un contributo significativo, nonostante i miliardi guadagnati grazie alla piattaforma.

Un’altra critica riguarda l’uso del nome “WP”. Molti utenti, infatti, potrebbero pensare che WP Engine faccia parte del progetto ufficiale WordPress, quando in realtà non è affatto così. Questo, secondo Mullenweg, crea confusione e fa sì che WP Engine sfrutti il marchio WordPress a proprio vantaggio.

Il nodo della filosofia open-source

La vera radice della questione, però, è più profonda. WordPress è un software open-source, il che significa che chiunque può scaricare, usare e modificarne il codice liberamente. Ma c’è anche un tacito accordo tra gli utenti di qualsiasi prodotto open-source: chi beneficia di questa libertà dovrebbe, quando possibile, restituire qualcosa alla comunità, sotto forma di contributi al codice, donazioni o altro.

WP Engine, secondo Mullenweg, non avrebbe mai fatto nulla di tutto questo. Da qui la sua accusa: l’azienda guadagna enormemente grazie a WordPress ma non contribuisce allo sviluppo della piattaforma, rompendo questo equilibrio tra chi usa e chi contribuisce.

Il problema del lock-in

Altra accusa, forse quella più grave, che Matt muove a WP Engine è di limitare la libertà degli utenti, creando una forma di “lock-in”. In pratica, chi ospita il proprio sito su WP Engine finisce per rimanere incastrato in meccanismi e servizi proprietari che sono tutt’altro che open e che riducono notevolmente libertà di personalizzazione del software. La presenza, anzi in alcuni casi l’imposizione di queste tecnologie finisce per legare pesantemente l’ignaro cliente al provider di hosting, che non riesce più a far funzionare correttamente il sito sui server di altri fornitori. Questo va contro i principi di base di WordPress, che invece punta a offrire massima libertà e flessibilità.

La disputa legale: cosa è successo davvero?

Questa guerra inizialmente di sole parole è sfociata in una vera e propria battaglia legale. Mullenweg ha bloccato l’accesso di WP Engine ai server di WordPress.org, impedendo loro di aggiornare il software per i clienti. Poi ha inviato una lettera di diffida, accusando l’azienda di violare le regole sull’uso dei marchi WordPress e WooCommerce.

Dopo un po’ di tira e molla, WordPress ha temporaneamente revocato il divieto, ma la tensione rimane alta. La questione non è risolta e potrebbe avere grosse implicazioni per il futuro della piattaforma.

Cosa significa tutto questo per te?

Se stai usando WordPress per il tuo sito o stai pensando di farlo, questa disputa solleva una domanda importante: chi gestisce davvero il tuo sito? Se scegli un provider di hosting come WP Engine, potresti avere meno controllo di quanto pensi, non solo a livello tecnico, ma anche rispetto ai principi open-source su cui si basa WordPress. Questo ti sta bene? Intendiamoci, niente di drammaticamente grave, ma fino a che punto sei consapevole di tutte le implicazioni che questo comporta?

Alla fine, dipende da cosa stai cercando. Se vuoi la massima libertà e sei disposto a gestire hosting e manutenzione da solo, WordPress.org potrebbe essere la scelta più giusta per te. Se invece preferisci una soluzione più “chiavi in mano” e non ti interessa troppo la questione open-source, allora servizi come WP Engine potrebbero comunque andare bene. Ma vale la pena pensarci e fare questo tipo di scelte in maniera sufficientemente consapevole.

Perché la disputa tra WordPress e WP Engine è un promemoria del fatto che il mondo della tecnologia è in continua evoluzione, e spesso le decisioni che prendiamo oggi possono avere implicazioni a lungo termine. Se sei un utente WordPress o stai considerando di diventarlo, è importante essere consapevole di queste dinamiche e fare una scelta informata.

Il futuro di WordPress sarà influenzato da queste battaglie interne, e potrebbe cambiare il modo in cui usiamo la piattaforma. Quindi, tieni sempre gli occhi ben aperti e resta informato!

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