I cambiamenti normativi introdotti in Europa dal Digital Markets Act (DMA) hanno portato ad una svolta che potremmo definire epocale per tutti gli utenti iOS. Stiamo infatti assistendo - tra incredulità e commozione - al lancio di nuove app per il download di torrent direttamente sui nostri dispositivi Apple.
Per i giovanissimi e per i boomer - che a volte non sono poi così diversi - ricordiamo che i torrent sono file che contengono informazioni su come scaricare altri file da Internet. Utilizzano un protocollo di condivisione chiamato BitTorrent, che permette agli utenti di scaricare file da più fonti contemporaneamente, migliorando la velocità di download e distribuendo il carico tra vari utenti.
AltStore PAL, uno dei più noti e promettenti store alternativi per iOS, ha lanciato due nuove app che offrono questa funzionalità, superando così le precedenti restrizioni imposte da Apple: iTorrent e qBitControl.
iTorrent è un completo client torrent per iOS, mentre qBitControl permette il controllo remoto del popolare software qBittorrent, quindi quest’ultima app è un po’ meno interessante e di sicuro molto meno rivoluzionaria.
Le due applicazioni segnano però un cambiamento importante, poiché Apple ha sempre impedito la diffusione di software legato direttamente o indirettamente ai torrent a causa delle (giustificabili) preoccupazioni legate al copyright.
Per accedere a queste nuove app, gli utenti devono installare AltStore PAL sui loro dispositivi, operazione che richiede un abbonamento annuale di 1,50€ più tasse. Ulteriori dettagli sull'installazione e sull'abbonamento possono essere trovati direttamente sul sito ufficiale https://altstore.io.
Oltre alle app torrent, AltStore PAL offre altre applicazioni interessanti. Ad esempio PeopleDrop, una piattaforma di social discovery progettata per facilitare incontri tra utenti nelle vicinanze. Un'altra aggiunta interessantissima è UTM SE, un emulatore che consente di eseguire sistemi operativi come Windows, Linux e macOS su dispositivi iOS, ampliando ulteriormente le funzionalità disponibili su iPhone e iPad.
Come dicevo all’inizio, questa apertura è il risultato diretto del Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea, che ha finalmente limitato il controllo di Apple sul proprio ecosistema di app: grazie a queste nuove regolamentazioni, gli sviluppatori possono ora distribuire le loro applicazioni attraverso marketplace alternativi, offrendo agli utenti una maggiore varietà di opzioni e funzionalità. Al costo, va detto, di qualche rinuncia in termini di sicurezza e stabilità.
Ma in un mondo ormai monopolizzato dalle big companies - che tutti noi siamo costretti a pagare per accedere a contenuti in streaming spesso di dubbio gusto - siamo sicuri che questa novità non sia arrivata un po’ troppo tardi?