Sono iscritto a Patreon da molto tempo, ma l'ho sempre utilizzato come utente passivo e mai, ahimè, come creator. Ora, per un nuovo progetto ho bisogno di costruire la giusta immagine su Patreon ad uno dei miei partner e comincio quindi a farmi molte domande - ci si deve sempre fare molte domande, in queste circostanze, no?
Cominciamo dalle basi e dalle cose che ho imparato sulla mia pelle. Viviamo un’epoca in cui il contenuto è una merce sovrabbondante mentre l’attenzione è invece merce rarissima. Costruire una community su Patreon in queste condizioni non è solo una questione di creatività, ma anche e sopratttuto di comunicazione. Se stai pensando di aprire un account per sostenere il tuo progetto – che sia un podcast, una serie video, un fumetto o qualsiasi altra forma di contenuto – una delle prime domande che ti devi asoslutamente porre è:
“Con che tono devo parlare al mio pubblico?”
E subito dopo:
“Come si acquisiscono follower su Patreon? O meglio, si chiamano follower o patron?”
Partiamo dalle basi: patron, non follower
Su Patreon, chi ti supporta con una donazione mensile non è un semplice follower, ma un patron – termine inglese che richiama il concetto di mecenatismo. Questo piccolo dettaglio cambia tutto: non stai costruendo una fanbase, ma un gruppo di persone che credono nel tuo lavoro al punto da investirci economicamente. È un rapporto più diretto, quasi intimo. E questo influisce enormemente sul tono di voce.
Il tono giusto: onestà, calore, esclusività
Su Patreon, funziona un tono autentico, coinvolgente e umano. Non serve essere perfetti, serve essere vicini. I patron vogliono sentirsi parte del “dietro le quinte”, vogliono vedere il tuo processo, i tuoi dubbi, i tuoi entusiasmi.
➡️ Evita il tono istituzionale. Sei su una piattaforma che premia la relazione, non la distanza.
➡️ Sii coerente con la tua voce altrove, ma permettiti più confidenzialità: Patreon è un salotto, non un palco.
➡️ Mostra vulnerabilità, ma anche visione. Racconta dove vuoi arrivare e perché hai bisogno del loro supporto.
Come attirare (e mantenere) i patron?
- Offri valore reale. Cosa ottengono in cambio del loro supporto? Episodi in anteprima? Contenuti esclusivi? Dietro le quinte? Non devono essere bonus complicati: anche un messaggio audio personale o una newsletter riservata può bastare, se è sentita.
- Fai storytelling, non vendita. Le persone non comprano contenuti, comprano relazioni ed emozioni. Racconta il tuo percorso, le difficoltà, i successi. Fallo nel modo in cui lo racconteresti a chi ti sostiene da sempre.
- Coinvolgi chi ti segue già altrove. Instagram, TikTok, YouTube, podcast: dovunque tu sia già presente, invita il tuo pubblico ad “avvicinarsi” su Patreon. Non essere timido, ma nemmeno insistente: spiegagli cosa cambia su Patreon e perché vale la pena entrare lì.
- Fissa traguardi chiari. “Al raggiungimento di 20 patron, produrrò un episodio speciale” oppure “Con 100 euro mensili potrò coprire l’abbonamento a…”. Aiuta chi ti segue a vedere il valore concreto del loro aiuto.
- Premia la fedeltà. Ogni tanto sorprendi i patron con un regalo extra, un contenuto inaspettato o un ringraziamento pubblico. Non costa molto, ma fa la differenza.
Concludendo? Più relazione, meno marketing!
Patreon non è un social, è una relazione diretta. Il tuo tono di voce dovrebbe rifletterlo: abbandona le logiche del like e inizia a pensare in termini di connessione. I patron non si conquistano con una call-to-action ben scritta, ma con la sensazione che tu stia parlando davvero a loro.
E allora, la domanda diventa:
non solo quale tono di voce usare… ma quale parte di te vuoi condividere?