Nel magico mondo delle PMI italiane, tutti sono (siamo!) alla spasmodica ricerca di visibilità, contatti e vendite. Ma spesso, nella foga di fare “qualcosa” per emergere e farci notare, ci dimentichiamo completamente di scegliere “cosa” sia più sensato fare e, soprattutto, “come” farlo nella maniera più efficace. E quel come – cioè la strategia – fa tutta la differenza tra un investimento e una perdita.

Il paradosso della produttività apparente

Quante volte abbiamo sentito frasi come:

“sto lavorando tantissimo sul mio brand, ma non sto ottenendo risultati”?

Dietro questa frustrazione si nasconde una delle cause più comuni (e sottovalutate) di perdita economica nelle attività commerciali: l’azione non strategica.

Lavorare senza una mappa significa infatti sprecare tempo, energia e, soprattutto, denaro.

Non sei convinto? Credi che siano solo esagerazioni da fuffaguru? Allora continua a leggere e vediamo insieme alcuni esempi tipici di azione non strategica e delle conseguenze nefaste su costi e risultati. Sono sicuro che ti ritroverai in almeno uno di questi scenari.

1. Lead generation senza target: sparare nel mucchio

Uno degli errori più frequenti è l’avvio di campagne di lead generation senza un’identità chiara del proprio pubblico.

Esempio classico: si lancia una sponsorizzata su Facebook/Instagram per “ottenere contatti”, ma senza un’analisi demografica o un funnel di conversione.

Risultato?

  • Si ottengono lead poco qualificati
  • Si spende un budget pubblicitario senza ritorno
  • Il tempo per contattare manualmente i lead viene perso in chiamate improduttive

Costo stimato?

  • 300€ di adv sprecati
  • 10 ore di follow-up per 0 conversioni
  • 10 ore * 30€/h (costo orario medio) = 300€ bruciati in tempo

Totale danno economico: 600€ per una singola campagna

2. Contenuti social senza piano editoriale

Molti professionisti pubblicano contenuti quando capita o seguendo l’ispirazione. Questo approccio spontaneo ha un fascino creativo, ma difficilmente genera risultati misurabili nel lungo periodo.

Senza una strategia editoriale:

  • Non si crea riconoscibilità
  • Non si stimola la fidelizzazione del pubblico
  • Non si guida l’utente verso un’azione

Esempio reale: un consulente pubblica 10 post in 2 settimane, poi sparisce per 1 mese. Nessuna call to action, nessun link tracciato.

Danno?

  • Ore di scrittura e grafica (stimiamo 15 ore)
  • Nessun dato utile per valutare l’efficacia
  • Nessuna conversione

Totale stimato: 15 ore perse = altri 450€ in tempo non valorizzato

3. Email marketing senza segmentazione

Altro caso frequentissimo: si invia la stessa email a tutta la lista contatti, senza segmentazione per interessi, comportamenti o fasi del funnel.

Effetto boomerang:

  • Tassi di apertura bassi
  • Aumento dei disiscritti
  • Riduzione della reputazione del dominio

Danno potenziale:

  • Opportunità perse
  • Difficoltà future di deliverability
  • Rischio di finire in spam anche per clienti reali

Totale stimato: ... beh, fateveli voi quattro conti, tanto non è la cifra il punto su cui focalizzarsi, ma il completo fallimento degli obiettivi che intendevamo raggiungere.

Il vero costo non è solo economico

Oltre al denaro e al tempo, ciò che si consuma è la motivazione. Lavorare tanto senza risultati logora, demoralizza e porta molti imprenditori a mettere in discussione il proprio valore, quando invece il problema è strutturale: mancava una strategia.

La lezione, quindi, è molto semplice: ogni azione commerciale deve nascere da una strategia. Una mappa chiara, anche minimale, delle cose da fare e degli obiettivi da raggiungere evita sprechi e moltiplica i risultati.

Prima di investire in visibilità o attività di marketing in generale, chiediti sempre:

  • Chi voglio raggiungere?
  • Con quale messaggio?
  • Con quale obiettivo finale?
  • Come misuro il successo?

Solo così il tuo tempo – il bene più prezioso – diventerà davvero produttivo.

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