WordPress ha dominato il panorama dei sistemi di gestione dei contenuti (CMS) per molti anni, grazie alla sua flessibilità e alla vasta gamma di plugin disponibili. Tuttavia, l’evoluzione tecnologica e le esigenze sempre più specifiche degli utenti hanno portato allo sviluppo di numerose alternative nel corso del tempo. Queste nuove (o vecchie!) piattaforme offrono approcci differenti, sfruttando altri linguaggi di programmazione e architetture.

Vediamo rapidamente le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna opzione, per aiutarti a scegliere il CMS più adatto alle tue esigenze.

Le vecchie glorie, ovvero altri CMS open source tradizionali

Questi software hanno tutti una lunga storia e sono stati ampiamente utilizzati per la creazione di siti web. Sono ancora molto diffusi e supportati da community di sviluppatori piuttosto ampie e solide. Come WordPress, rappresentano però il passato e sono destinati ad andare, prima o poi - molto più prima che poi -, in pensione.

  • Drupal (https://drupal.org). CMS open source noto per la sua flessibilità e scalabilità, adatto a siti complessi e su larga scala. Presenta una curva di apprendimento ripida - tradotto: all’inizio si fa molta fatica ad utilizzarlo - e richiede competenze tecniche avanzate.
  • Joomla (https://joomla.org). Offre un buon equilibrio tra facilità d’uso e funzionalità avanzate, ideale per una varietà di siti web. Tuttavia, può risultare meno intuitivo rispetto a soluzioni più moderne ed è vulnerabile e attaccabile almeno quanto WordPress.
  • Plone (https://plone.org). CMS open source basato su Python, riconosciuto per la sua sicurezza e robustezza. È particolarmente adatto per organizzazioni che necessitano di un alto livello di sicurezza, ma può risultare complesso da configurare e gestire. Inoltre si presenta con layout un po’ datati e sembra quindi sempre un po’… vecchio.

Le novità più promettenti su cui puntare per i prossimi anni

Rispetto ai precedenti, i CMS di questo secondo gruppo utilizzano linguaggi e framework più moderni, si basano su architetture molto amate dalle nuove generazioni di sviluppatori e sono quindi destinati a soppiantare completamente WordPress e affini entro un lustro o due.

  • Ghost (https://ghost.org). Sviluppato in Node.js, è focalizzato sul blogging e offre un’interfaccia pulita e veloce. Devo annettere che, benché sia il mio preferito, al momento le sue funzionalità sono limitate rispetto a CMS più completi.
  • Strapi (https://strapi.io). CMS headless open source basato su Node.js, consente una gestione flessibile dei contenuti tramite API. Richiede competenze di sviluppo specifiche per l’implementazione e la personalizzazione.
  • KeystoneJS (https://keystonejs.com). CMS open source basato su Node.js, progettato per la creazione di applicazioni web e API. Offre flessibilità e un’architettura modulare, ma può richiedere una curva di apprendimento significativa.
  • ApostropheCMS (https://apostrophecms.com). CMS open source basato su Node.js, focalizzato sull’editing in-context e sulla facilità d’uso. Offre un’esperienza utente intuitiva, ma potrebbe non essere adatto a progetti altamente complessi.
  • Sanity (https://www.sanity.io). CMS headless che utilizza un’architettura basata su JavaScript, consente l’integrazione con vari framework front-end. Ideale per progetti che richiedono una gestione dinamica dei contenuti, ma può risultare complesso per utenti non tecnici.

Alcune alternative non open source vendute come SaaS

Non dimentichiamo che esistono anche piattaforme proprietarie che offrono soluzioni chiavi in mano con hosting e manutenzione gestiti direttamente dal fornitore. Si chiamano SaaS (software as a service) e sono spesso la soluzione più semplice e completa per chi vuole fare da solo e non conosce la programmazione. Ma ricordate: un sito realizzato con questo tipo di CMS non sarà mai veramente “vostro”.

  • Webflow (https://webflow.com). Combina design visivo e gestione dei contenuti, permettendo la creazione di siti senza codifica. Offre meno flessibilità per personalizzazioni avanzate e può risultare costoso per funzionalità premium.
  • Wix (https://it.wix.com). Fornisce un’interfaccia drag-and-drop intuitiva con numerosi template. Le opzioni di personalizzazione sono limitate e le performance possono variare.
  • Squarespace (https://squarespace.com). Conosciuto per i design eleganti e le funzionalità integrate, è ideale per utenti che cercano una soluzione all-in-one. Offre meno controllo sul codice e può risultare meno flessibile per esigenze specifiche.

In sintesi

La scelta del CMS più adatto dipende dalle specifiche esigenze del progetto, dalle competenze tecniche disponibili e dal budget. Le “vecchie glorie” offrono solidità e flessibilità, le novità basate su Node.js portano innovazione e prestazioni, mentre le soluzioni SaaS forniscono semplicità e gestione centralizzata.

Sta a te fare la scelta più giusta, in base ai tuoi obiettivi, alle tue risorse e anche alla tua dimestichezza con la tecnologia.

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