Mala tempora, direbbero i latini. Sì, perché negli ultimi tempi il mondo della tecnologia è stato scosso da una vero e proprio scontro tra i massimi sistemi che vede protagonisti Elon Musk e Sam Altman, innegabilmente due pezzi da novanta nel campo dell’intelligenza artificiale.
La questione, come sanno anche i piccioni, ruota attorno a OpenAI, l’organizzazione che entrambi hanno contribuito a fondare nel 2015 con l’obiettivo di sviluppare un’IA sicura e benefica per l’umanità.
Nei giorni scorsi Musk ha fatto un’offerta a sorpresa di 97,4 miliardi di dollari per prendere il controllo di OpenAI, sostenendo di voler riportare l’organizzazione alle sue radici non profit e focalizzate sulla sicurezza. Altman, attuale CEO di OpenAI, non solo ha rifiutato l’offerta, ma ha anche risposto con una battuta pungente, suggerendo di acquistare Twitter per una frazione del prezzo che Musk ha pagato.
Questa disputa mette in luce una tensione più profonda riguardo alla natura della rete e delle tecnologie che la alimentano. In origine, Internet è nata come un progetto collaborativo, basato su principi di condivisione libera e aperta delle informazioni. L’etica hacker e l'approccio Open Source, ad esempio, promuovevano valori come la trasparenza, la condivisione della conoscenza e l’accesso libero alle risorse digitali. Libero, anche nel senso angolasassione di: gratuito, senza finalità di lucro o ricerche di vantaggio in termini economici o di poter politico.
Tuttavia, con il passare del tempo, abbiamo assistito a una crescente privatizzazione della rete, con grandi aziende che esercitano un controllo quasi assoluto sulle infrastrutture e sui dati. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla concentrazione del potere e alla possibile erosione dei principi etici su cui Internet è stata fondata.
Fortunatamente, esistono numerosi progetti che mirano a ristabilire questi principi originari. Il movimento Open Source, lo dicevamo sopra, incoraggia lo sviluppo di software il cui codice sorgente è liberamente disponibile, permettendo a chiunque di studiarlo, modificarlo e migliorarlo. Progetti come Linux, Wikipedia e Mozilla Firefox sono esempi emblematici di come la collaborazione aperta possa portare a innovazioni significative.
In Italia, realtà come il FreakNet di Catania rappresentano esempi concreti di come sia possibile promuovere un uso etico e condiviso della tecnologia. Fondato nel 1995, il FreakNet è uno dei primi hackerspace italiani e si dedica alla diffusione della cultura informatica libera, offrendo corsi, workshop e spazi di condivisione per appassionati e professionisti.

Quindi, una realtà alternativa è del tutto possibile: mentre i (pre)potenti digitali fanno a cazzotti a suon di miliardi di dollari per il controllo delle tecnologie emergenti, ognuno di noi può promuovere lo spirito collaborativo e aperto con cui la rete è nata, anche solo modificando alcune piccole abitudini. Sostenere iniziative Open Source e comunità dedicate alla condivisione della conoscenza rappresenta un passo importante verso una rete più etica e inclusiva.
Nei prossimi giorni, vi suggerirò alcuni strumenti alternativi e altamente professionali che potete utilizzare in sostituzione delle tecnologie mainstream, non tanto per risparmiare sui costi di licenza, ma piuttosto per dare una nuova chance ad una rete libera, etica e indipendente.