Devo confessarlo: dopo qualche giorno di full immersion nei nuovi sistemi operativi iOS e macOS 26 mi è rimasta addosso una sensazione strana, quasi di déjà-vu. Apple li ha presentati come aggiornamenti importanti, pieni di nuove funzioni e di innovazioni che dovrebbero cambiare il nostro modo di usare i dispositivi. Ma, a dirla tutta, l’unica vera differenza che ho percepito nella mia quotidianità riguarda due applicazioni storiche: Mail e Anteprima.
Il resto, almeno per me, non giustifica l’upgrade.
Novità che lasciano il tempo che trovano
Apple ha puntato molto sulla comunicazione attorno a iOS e macOS 26. Eppure, scorrendo la lista delle novità, la sensazione è che siano più (bellissimo) marketing che effettiva sostanza. Eccone alcune che, secondo Cupertino, dovrebbero anticipare il “futuro”:
- Integrazione spinta dell’AI in sistema. Ogni gesto, ogni ricerca, ogni suggerimento dovrebbe essere “potenziato dall’intelligenza artificiale”. Nella pratica, quello che si nota sono notifiche un po’ più insistenti e un correttore automatico che pretende di riscrivere anche frasi che andavano già bene. Più che un aiuto, spesso diventa un intralcio.
- Nuova schermata Home su iOS. Icone ridisegnate, widget interattivi, possibilità di “personalizzare” in modi che altrove erano disponibili da anni. Bello, per carità, ma niente che ti cambi davvero la vita (lavorativa).
- Sicurezza “rivoluzionata”. Apple parla di un ecosistema blindato e sicurissimo. Nei fatti, si tratta di rafforzamenti sotto il cofano che pochi noteranno, e di nuove restrizioni che complicano la vita agli sviluppatori e agli utenti più avanzati.
- Modalità “Smart Focus”Una sorta di evoluzione delle modalità “Non disturbare”, che promette di selezionare automaticamente le notifiche importanti. La verità? Ancora non distingue bene un’email cruciale da un messaggio banale su un gruppo WhatsApp.
Insomma, dopo tanti annunci altisonanti io vedo poche vere migliorie nella pratica di tutti i giorni.
Mail: finalmente un salto di qualità
Qui invece posso parlare in positivo. Mail, dopo anni di immobilismo, diventa finalmente uno strumento all’altezza dei suoi competitor.
- La ricerca è diventata rapida e soprattutto intelligente: non serve più ricordare l’oggetto il mittente esatto, basta una parola chiave e trovi subito il thread giusto.
- I filtri dinamici aiutano a separare ancora meglio e in tempo reale newsletter, comunicazioni interne e messaggi personali.
- La gestione delle conversazioni lunghe è stata semplificata: niente più labirinti di risposte annidate, ma una visualizzazione chiara e scorrevole.
- In più, c’è il nuovo sistema di priorità automatica che funziona sorprendentemente bene: le mail davvero importanti finiscono in cima, senza dover addestrare l’algoritmo per settimane.
Per chi, come me, riceve e smista molte decine di email al giorno, è un miglioramento concreto. Non ti cambia il business, ma ti restituisce minuti preziosi, che alla lunga fanno la differenza.
Anteprima: il ritorno di un alleato silenzioso
Anteprima è una di quelle applicazioni che molti danno per scontata, ma che in realtà è un po’ il coltellino svizzero di macOS. Con la versione 26, Apple sembra averle ridato l’attenzione che merita.
- La gestione dei PDF è finalmente fluida anche con documenti molto pesanti.
- Le annotazioni sono state rese più immediate, con strumenti che ricordano quelli di un’app professionale ma con la semplicità di sempre.
- È migliorata anche l’integrazione con le firme digitali: aggiungerle o aggiornarle ora è questione di un click.
- Le immagini si aprono e si modificano più velocemente, e perfino il ridimensionamento batch (un’operazione che uso spesso) è più intuitivo e veloce.
Anteprima non è mai stata un’applicazione particolarmente in evidenza, nonostante la sua indubbia importanza, ma con questi miglioramenti ora torna ad essere uno degli strumenti più utili e affidabili del Mac. E, a differenza di tante altre novità, questa sì che è una funzione che usi davvero tutti i giorni.
La mela é ancora acerba — ma a molti piace così
Quello che mi colpisce di iOS 26 e macOS 26 è lo scarto tra promesse e realtà. Apple spinge forte sul racconto dell’innovazione, ma quando si tratta di concretezza le novità davvero utili si contano sulle dita di una mano.
Mail e Anteprima rappresentano eccezioni positive, due strumenti che finalmente fanno il salto che aspettavamo. Ma tutto il resto sembra più pensato per far parlare i keynote che per migliorare la produttività di chi lavora seriamente con i dispositivi Apple.
E allora la domanda rimane: stiamo assistendo a una nuova fase di crescita o a una fase di stallo? Personalmente, continuo a usare e a fidarmi di questi strumenti, ma la magia di un tempo al momento sembra un po’ sbiadita.
