Il crollo delle azioni di Nvidia che si è verificato a fine gennaio testimonia il buono stato di salute della democrazia nelle economie occidentali. Come sappiamo tutti, l’evento è stato innescato dal lancio ufficiale di DeepSeek, il modello di intelligenza artificiale sviluppato dalla startup omonima e finanziato dal fondo speculativo cinese High-Flyer.

DeepSeek ha dimostrato che è possibile raggiungere prestazioni comparabili a quelle di ChatGPT, ma con costi di sviluppo significativamente inferiori - e per significativamente si intende almeno quindici volte meno, stando ai calcoli degli esperti.

Il fattore decisivo che ha scatenato la corsa a vendere le azioni Nvidia è stata però la pubblicazione del codice sorgente, che è ora a completa disposizione della comunità open source. In altre parole ora chiunque, con il giusto grado di competenze e un'infrastruttura iniziale non impossibile da mettere insieme, può sviluppare la propria variante (fork) di DeepSeek ed avviare a costi pari a poche frazioni decimali un nuovo competitor di ChatGPT e, soprattutto, utilizzando molto meno hardware.

Come farlo ce lo spiega paradossalmente lo stesso ChatGPT, rispondendo al seguente prompt:

Come posso, partendo dai codici sorgenti di DeepSeek, avviare la mia infrastruttura tecnologica, addestrare una mia AI personale e tentare di lanciarla con una mia startup?

La risposta l’ho pubblicata nell’articolo precedente, perché credo meriti una riflessione tutta sua.

ChatGPT ci spiega come utilizzare al meglio DeepSeek
Ho chiesto a ChatGPT come lanciare una nuova startup che gli faccia concorrenza partendo dal codice sorgente di DeepSeek. Ecco cosa mi ha risposto.

Tornando all’argomento principale, questa combinazione di eventi e fattori ha messo in discussione il valore percepito delle soluzioni AI esistenti, portando sostanzialmente ad una svalutazione delle azioni di aziende che che dipendono fortemente dalla domanda di hardware specificatamente dedicato a sostenere la crescita della AI nel mondo, come per l’appunto la nostra mitica Nvidia.

Un crollo così clamoroso non è però un segnale della vulnerabilità economica degli USA o della mancanza di lungimiranza da parte di chi dovrebbe predisporre tutte le difese necessarie nell’ambito di una guerra commerciale ormai evidente con la Cina, come scrivono alcuni. Io la interpreto invece in senso positivo: per me, si tratta di una testimonianza della vitalità della democrazia nei sistemi capitalistici occidentali. E, aggiungo, della loro assoluta superiorità su qualsiasi altra forma di organizzazione politica.

In questa specifica tipologia di organizzazione sociale, a cui apparteniamo anche noi tutti, la libera circolazione delle informazioni permette agli investitori di accedere rapidamente a notizie rilevanti e di prendere decisioni informate e indipendenti, inclusa la vendita di azioni in reazione a nuovi sviluppi tecnologici o di mercato. Questo flusso trasparente di informazioni è fondamentale per il funzionamento efficiente dei mercati finanziari in occidente.

Al contrario, nei paesi non democratici, la circolazione delle informazioni è sempre limitata o controllata dalla forma di governo vigente, come sappiamo bene. Questo controllo ostacola la diffusione di notizie economiche o tecnologiche cruciali, impedendo agli investitori di reagire tempestivamente ai cambiamenti del mercato. E ricordiamo che, da quelle parti, gli investitori non sono comuni cittadini, ma emanazioni dirette del potere: oligarchie, ministeri, alti funzionari, religiosi eminenti e via dicendo. Di conseguenza, i mercati finanziari in questi Paesi possono essere meno reattivi e meno efficienti, con potenziali distorsioni nelle valutazioni delle aziende e una minore fiducia da parte degli investitori internazionali.

Il caso Nvidia può essere letto quindi in chiave del tutto positiva, evidenziando non solo le sfide poste dalla rapida evoluzione tecnologica, ma anche l’importanza di un ambiente informativo aperto e trasparente. La capacità degli investitori di accedere liberamente alle informazioni e di agire di conseguenza è un pilastro fondamentale delle economie di mercato democratiche e garantisce che i prezzi delle azioni riflettano accuratamente il valore reale delle aziende, promuovendo una allocazione efficiente delle risorse, una maggiore stabilità sul lungo periodo e una prospettiva di crescita decisamente più sostenibile.

Spero di non averti annoiato con queste mie considerazioni, se così fosse, scrivimi e fammelo sapere. Oppure suggeriscimi nuovi argomenti che ti possono interessare 🙂
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