Oggi vi parlo di una tecnologia davvero interessante che sto testando per un cliente molto, molto evoluto.
Si tratta di un’ecosistema capace di unire la potenza del cloud alla libertà dell’open source, senza costringerti a scegliere tra provider, infrastrutture e lock-in tecnologici. Una piattaforma serverless pronta all’uso, che semplifica lo sviluppo di applicazioni e integra nativamente l’intelligenza artificiale.
Questa meraviglia esiste davvero, si chiama Apache OpenServerless ed è nata anche grazie al genio e alla visione di un grande informatico italiano.

Che cos’è Apache OpenServerless
Apache OpenServerless è un progetto attualmente in incubazione presso la Apache Software Foundation. Nasce con l’obiettivo di offrire una piattaforma serverless completa, portabile e agnostica rispetto al cloud, capace di girare in Kubernetes, macchine virtuali Linux o ambienti on-premise .
La genesi di OpenServerless si radica nell’esperienza con Apache OpenWhisk, un motore FaaS (Function as a Service) open source, sviluppato da IBM e adottato da realtà come Adobe e Digital Ocean. OpenServerless parte proprio da qui per costruire un ambiente più completo: oltre all’esecuzione delle funzioni (Actions), fornisce servizi out‑of‑the‑box come API compatibili con S3 (MinIO), cache Redis, MongoDB/PostgreSQL, CLI, starter app e runtime Python per AI .
Allo stato attuale, il progetto ha raggiunto una fase di anteprima (preview), con una comunitĂ aperta ai feedback prima di diventare ufficialmente stabile.
Funzionamento intuitivo ed efficiente
Con OpenServerless, le aziende non devono più preoccuparsi di orchestrare container, integrare servizi o separare ambienti cloud: è un ambiente già pronto, che cresce con le esigenze dell’azienda, si adatta a diversi scenari e permette di far girare l’intelligenza artificiale in modo veloce grazie alle GPU. Questo lo rende ideale per applicazioni di machine learning anche in sistemi isolati, dove la privacy e la sicurezza dei dati sono una priorità .
In sostanza, gli sviluppatori possono concentrarsi sul codice AI, senza distrazioni infrastrutturali — un enorme vantaggio in contesti aziendali dove privacy, performance e controllo operativo sono fondamentali.
Uso pratico per le aziende
Ma quali possono essere i vantaggi di introdurre in azienda OpenServerless? Molti, a mio parere, ma vediamone alcuni insieme.
- Applicazioni AI proprietarie, dove la sovranità dei dati è prioritaria: si possono eseguire modelli locali senza passare da cloud pubblici.
- Portabilità : lo stesso ambiente funziona in Kubernetes pubblici, privati o bare‑metal, permettendo strategia multi-cloud o ibridi senza lock-in.
- Sviluppo rapido di microservizi e funzioni, grazie a starter kit, CLI e servizi integrati (database, storage, cache).
- Efficienza con le GPU: grazie al loro supporto integrato, le applicazioni si installano e funzionano in modo più leggero e veloce, soprattutto quando usano l’intelligenza artificiale.
Nuvolaris: la genesi italiana di OpenServerless
Per capire perché Apache OpenServerless abbia origini italiane bisogna fare un piccolo passo indietro e parlare un po’ di che cos’è Nuvolaris.
Si tratta di un progetto nato nel nostro Paese dall’idea di Michele Sciabarrà e di un gruppo di professionisti con lunga esperienza nel mondo del cloud e dell’open source.
Nuvolaris è stato concepito come un ambiente serverless più semplice da usare rispetto alle soluzioni allora disponibili, capace di funzionare in maniera portabile e indipendente dai grandi provider. L’obiettivo era chiaro: permettere agli sviluppatori di concentrarsi sul codice e sulle applicazioni, senza dover gestire la complessità dell’infrastruttura.
Il nome stesso è un omaggio alla velocità e alla leggerezza: un gioco di parole che unisce “nuvola”, “Nuvolari” e “Solaris”.

Questa esperienza ha fatto da incubatore naturale per OpenServerless. Il team italiano ha infatti maturato, attraverso Nuvolaris, un know-how tecnico e organizzativo che si è poi riversato nel nuovo progetto sotto l’egida della Apache Software Foundation.
In questo senso, OpenServerless non nasce dal nulla: è l’evoluzione di un percorso iniziato in Italia e cresciuto grazie a una comunità internazionale.
Perché OpenServerless è già oggi una scelta vincente
Senza scendere troppo nei dettagli tecnici, vorrei essere chiaro sul fatto che OpenServerless non è un esercizio accademico, ma è già adesso un’opportunità concreta che ogni azienda dovrebbe esplorare almeno una volta.
- Indipendenza dai grandi cloud provider: niente lock-in, piena portabilitĂ tra on-premise, cloud pubblico o privato.
- Controllo e sicurezza dei dati: l’AI privata e il perimetro digitale aziendale permettono di mantenere i dati sensibili all’interno dei propri sistemi, rispettando privacy e normative.
- Riduzione della complessitĂ operativa: ambienti giĂ pronti con database, storage, cache e strumenti integrati eliminano la necessitĂ di gestire infrastrutture complicate.
- ScalabilitĂ e performance: il supporto nativo a GPU e carichi AI consente di sviluppare applicazioni intelligenti e performanti senza rallentamenti.
- VelocitĂ di innovazione: microservizi e funzioni si sviluppano e si distribuiscono in tempi rapidi, accelerando la digitalizzazione dei processi interni.
In altre parole, OpenServerless è un’opportunità per trasformare il cloud da vincolo a leva competitiva, con una tecnologia open source, flessibile e con solide radici italiane.
Se la tua azienda sta valutando come rafforzare il proprio perimetro digitale e integrare l’intelligenza artificiale in modo sicuro ed efficace, questo è il momento giusto per parlarne.