Se c’è una cosa che ho imparato nella mia lunga esperienza professionale, è che un progetto non si muove da solo. Servono ingranaggi ben oliati, strategie precise e soprattutto una comunicazione impeccabile tra tutte le parti coinvolte. Ecco dove entra in gioco l’accounting, un ruolo spesso sottovalutato, ma che in realtà è il vero pilastro di ogni progetto ben riuscito.
Non è il commerciale non è il project manager
Spesso si fa confusione tra le figure professionali e l’account viene scambiato per un commerciale o un project manager. Errore madornale.
- Il commerciale si occupa di vendere, di chiudere accordi e di portare nuovi clienti in azienda. Ha un ruolo fondamentale nella crescita del business, ma il suo lavoro finisce (o meglio, cambia) una volta firmato il contratto.
- Il project manager, invece, è il regista del progetto: assegna compiti, gestisce il team operativo e garantisce che tutto venga consegnato nei tempi previsti.
E l’account? L’account è il ponte tra il cliente e la produzione, l’unico che può garantire che le due realtà comunichino in modo efficace, senza fraintendimenti, ritardi o aspettative irrealistiche.
L’account è il collante tra cliente e produzione
Uno degli errori più comuni che vedo nei team è considerare il cliente come una variabile esterna. Niente di più sbagliato. Il cliente non è solo lo spettatore del progetto, ma una figura operativa tanto quanto gli sviluppatori, i designer o chiunque altro sia coinvolto nel lavoro.
Ecco il punto: se il cliente non risponde, se sparisce per settimane, se rallenta il flusso di lavoro, allora il progetto si blocca. Ed è qui che l’account diventa indispensabile. Il suo ruolo chiave non è solo “trasmettere informazioni”, ma fare in modo che il cliente:
✅ Rispetti la timeline – Non basta che la produzione segua le scadenze. Il cliente deve essere parte attiva nel processo, rispettando consegne, revisioni e feedback nei tempi stabiliti.
✅ Non sparisca nel nulla – Succede spesso: il cliente firma, poi si fa sentire solo quando è troppo tardi, pretendendo che tutto sia pronto in tempi record. L’account è quello che lo tiene coinvolto, gli ricorda i suoi impegni e lo mantiene nel flusso operativo.
✅ Non diventi un collo di bottiglia – Se una decisione del cliente è necessaria per procedere, non può arrivare dopo settimane di silenzio. L’account deve essere lì a spingere, sollecitare, organizzare e garantire che il processo vada avanti senza intoppi.
L’account è il difensore della produzione (e quindi del cliente stesso)
Avere un account forte significa proteggere sia il team che il cliente.
- Il team di produzione non può essere lasciato in balia di richieste vaghe o di cambi di direzione improvvisi. L’account traduce le necessità del cliente in istruzioni chiare e attuabili.
- Il cliente, d’altra parte, ha bisogno di una guida che lo aiuti a muoversi nel progetto, evitando malintesi o aspettative irrealistiche. Un account competente evita che ci si trovi in situazioni in cui, all’ultimo momento, il cliente si accorge che “non era quello che voleva” solo perché la comunicazione è stata scarsa.
L’importanza della mediazione
Un buon account è molto più di un referente interno: è un facilitatore, un negoziatore, un organizzatore e, spesso, anche un mediatore. Senza di lui, i progetti diventano a volte un caos ingestibile di richieste contraddittorie, ritardi e frustrazioni. Con un account solido, invece, tutto scorre in modo fluido, il cliente è coinvolto nel modo giusto e la produzione lavora senza intoppi.
Se un progetto ritarda o fallisce, spesso la causa è per una buona percentuale questa: non c’era un vero account a tenerlo in piedi.